4 aprile 2008

Andremo a NON VOTARE? di Marco Giacinto Pellifroni


Sinceramente mi stupisco ogni volta che vedo piazze italiane gremite di gente in compito ascolto dei nostri “candidati premier”, mentre ogni persona che singolarmente incontro si dichiara nauseata di vederli e sentirli, e indecisa se presentarsi o meno alle urne; e, in caso affermativo, perplessa se consegnare scheda bianca o nulla, ovvero fare dichiarazione di “non voto”, come previsto da una legge accuratamente oscurata dai media, che concede al cittadino la facoltà di mettere a verbale, dopo la rituale apposizione del timbro sulla scheda, il proprio rifiuto di concorrere all’elezione di alcun candidato, chiedendo al presidente del seggio di stilare a verbale le motivazioni della sua astensione.
Io cercherò qui di esporre le mie motivazioni di carattere più generale, ritenendo che tutti i partiti, qualunque il loro dichiarato colore, siano riusciti nell’arduo compito di prendere da tutti gli altri il peggio, col risultato di una babele in cui quasi nessuno possiede più un’identità propria, ma solo un miscuglio dei cascami ideologici di quelli che ciascuno vuole presentare come suoi antagonisti.
Il socialismo era nato come una forte spinta propulsiva verso l’eguaglianza tra i popoli e tra i cittadini all’interno dei popoli. Si voleva nobilmente dimenticare che la natura, purtroppo, non è democratica, come insegna la legge della jungla. Al tempo stesso, però, il socialismo, a partire da Marx stesso, aveva una venerazione per tutto ciò che è scientifico, e quindi per il darwinismo, che altro non è che una esposizione scientifica della legge del più forte, etichettando come migliore il più adatto, ossia chi ha saputo conquistarsi la supremazia.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

"come previsto da una legge accuratamente oscurata dai media, che concede al cittadino la facoltà di mettere a verbale, dopo la rituale apposizione del timbro sulla scheda, il proprio rifiuto di concorrere all’elezione di alcun candidato, chiedendo al presidente del seggio di stilare a verbale le motivazioni della sua astensione."

Mi permetto di citare questa frase dall'intervento "estensione al voto" per chiedere dov'è contemplata questa opzione. Mi spiego. Sono stata nominata Presidente di seggio e nelle "istruzioni" che mi sono state consegnate non c'è traccia di questo "caso". Vorrei essere preparata se dovesse capitarmi un elettore che decide di esercitare questo diritto al NON VOTO.
Grazie.

Anonimo ha detto...

Se le hanno fornito le "istruzioni" alora le dovrebbero aver fornito anche i riferimenti di legge sul come comportarsi nella funzione di cui all'incarico .

Art. 104 al comma 5° DPR 30 marzo 1957 n° 361 ( Testo Unico Leggi Elettorali ) .....magari non è mai stato ysato in questo contesto.....ma c'è sempre una prima volta per tutto .