13 marzo 2008

Siamo stanchi...

Siamo stanchi di vedere mortificata la nostra sovranità.
Siamo stanchi delle promesse elettorali, di chi mente sapendo di mentire.
Siamo stanchi di sentirci dire che le tasse scenderanno senza che ci venga spiegato con quale copertura finanziaria, e quando è noto che andiamo incontro ad un passaggio economico difficile.
Siamo stanchi delle geometrie politichesi, dei centri moderati, della sinistra riformista, della destra liberale, degli antagonisti e dei radicali.
Siamo stanchi delle emergenze ininterrotte.
Siamo stanchi degli interventi di moda, dei decreti legge fatti quando c'è il morto, dei commissari nominati dopo altri commissari, dell'ipocrisia.
Siamo stanchi delle facce contrite, dei funerali di Stato, delle espressioni di cordoglio.
Siamo stanchi delle minestre riscaldate, del putridume che ricicla se stesso in una nuova carica, o che addirittura lo fa tornando a vecchie cariche.
Siamo stanchi degli avvisi di garanzia usati ad arte per colpire gli avversari politici.
Siamo stanchi di sentirci razzisti, perché ci impongono una finta solidarietà che genera solo dolore ed emarginazione.
Siamo stanchi di chi si arricchisce sfruttando la propria posizione pubblica.
Siamo stanchi di dover fare calcoli economici prima di mettere al mondo un figlio.
Siamo stanchi di chi vota il meno peggio perché non c'è alternativa.
Siamo stanchi di chi vota con i paraocchi dell'ideologia, acriticamente, a prescindere da tutto, sempre per la stessa parte.
Siamo stanchi di chi dice che tanto non cambia niente, di chi si lamenta rifugiandosi nel proprio orticello, di chi tira il sasso e nasconde la mano.
Siamo stanchi di chi litiga in un'assemblea di condominio, e non si sogna minimamente di difendere la propria Nazione.
Siamo stanchi dell'antipolitica che si arrende in cabina elettorale, e traccia la X sul più simpatico, sul più telegenico, sul più potente.
Siamo stanchi di morire sul lavoro.
Siamo stanchi dell'indignazione a comando, suscitata dai media e sovrascritta dal nuovo caso di cronaca.
Pensare che l'astensione favorisce la maggioranza, o che non ha alcuna conseguenza è esattamente il ragionamento che i politicanti si aspettano da te.
E' in questa situazione bloccata che bisogna spezzare ogni schema e decidere con coraggio.

ASTENSIONE CONTRO LA PARTITOCRAZIA
ASTENSIONE CONTRO L'ALIENAZIONE DEL CITTADINO
ASTENSIONE PER LA SOVRANITA'

L'ASTENSIONE E' UNA SCELTA DI DEMOCRAZIA!

2 commenti:

Antonio Nemo ha detto...

Ho postato questo articolo sul mio blog Punto di Scontro http:puntodiscontro.blogspot.com , che ovviamente vi invito a leggere e, se vi va, a linkare.
Anch'io, sul mio blog, sto facendo una forte campagna astensionista.

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie