SONO francamente ammirato dall'impassibilità con la quale tanti commentatori analizzano i flussi elettorali, esaltano la radicale semplificazione del sistema parlamentare, assumono la Lega come riferimento, si chiedono se siamo entrati nella Terza Repubblica o se la Seconda Repubblica comincia solo ora. Ma tanti dati di cronaca, e le sollecitazioni della memoria, mi fanno poi sorgere qualche dubbio e mi spingono a chiedere se la vera novità di queste elezioni non consista nell'emersione piena di un modello culturale, sulle cui caratteristiche hanno in questi giorni scritto assai bene su questo giornale Nadia Urbinati e Giuseppe D'Avanzo.
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28 aprile 2008
Il linguaggio dei vincitori di Stefano Rodotà
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