12 luglio 2008

Una Casta intoccabile e inguardabile. Ma è vietato criticarla - Sandro Buglialli

Allora riepiloghiamo per i distratti e gli increduli:

  • del Papa non si può parlare che in termini elogiativi e agiografici. Vietato dire che spesso si immischia un po’ troppo nelle vicende politiche italiane e che qualche volta sbaglia anche lui (come quando ha invitato in Vaticano l’allora sindaco di Roma Veltroni e l’ha maltratto per il degrado della città)
  • anche del presidente Napolitano non si può parlare che in termini elogiativi e agiografici. Non si può dire che qualche volta farebbe bene a non firmare leggi che gli sottopone il premier Berlusconi e che farebbe molto meglio a rispedirle al mittente per le doverose modifiche. Non si può dire neppure che mentre era a Capri non è andato a visionare la tragedia dei rifiuti di Napoli. Una tragedia che sta procurando all’Italia una pessima immagine nel mondo.
  • del premier Berlusconi si può dire qualcosa (essendo un protagonista della vita politica italiana) ma sempre con moderazione. Non è bello parlare dei suoi problemi con la giustizia e soprattutto delle sue conversazioni telefoniche intercettate dai magistrati. Passa per antiberlusconiano giurato e pericoloso sovversivo quello che parla dei suoi miracoli promessi, mancati almeno per ora o solo in ritardo.
  • del presidente della Camera Fini non è signorile ricordare i suoi trascorsi nel Msi e, per quello che riguarda il presente, non è da gentiluomini rievocare lo spiacevole spettacolo di quella fotografia pubblicata da un settimanale di gossip in cui appare piuttosto sensibile alle attenzioni della sua attuale compagna.
  • di molti parlamentari non è gentile ricordare le condanne in primo e secondo grado e financo definitive per associazione mafiosa, corruzione, concussione.
  • di molti parlamentari è disdicevole riportare all’attenzione dell’opinione pubblica il loro stato di famiglia, fatto di prime, seconde e terze mogli. Fatto anche di figli di primo, secondo e terzo letto. Che sarebbero giustamente affari loro se dopo alla Camera o al Senato i parlamentari in questione non si dichiarassero fedeli devoti della Chiesa, del Papa, del Vaticano e assolutamente convinti del principio della famiglia unica e indivisibile.
  • di molti parlamentari è altrettanto disdicevole (anche se la pubblica denuncia viene da uno di loro) sottolineare che si fanno di canne, cocaina e forse di qualche pilloletta. Meglio, molto meglio, denunciare e portare davanti ad un giudice giornalisti che acclarano il problema.
  • è altrettanto disdicevole parlare della arroganza e della protervia con cui tanti parlamentari portano avanti il loro mandato costellato di favori, prebende, case acquistate a prezzi irrisori, benefit, affari lobbistici.
  • è assolutamente inelegante (in quanto femmina e quindi specie politica protetta) parlare di favori che qualche parlamentare donna potrebbe aver ricavato da alcune sue brillanti prestazioni extraparlamentari.
  • meglio glissare o dare il minimo risalto al fatto che autorevoli portavoce possano chiedere che ore sono ad un viado fermo sul marciapiede in attesa di clienti o che possano ricevere al ministero starlette destinate poi a brillantissime carriere familiari.
  • Ma allora in quest’Italia parecchio disastrata di cosa mai si può parlare a cuore leggero?

Argomento principe è la sinistra a pezzi che non riesce a mettere insieme una opposizione seria e puntata. Si può parlare di tutti i distinguo che fanno, guarda caso a sinistra, della manifestazione dell’altro giorno in piazza Navona, si può parlare del ruolo del comico e del politico, si può parlare (ma sottovoce) dello scontro fra l’indeciso a tutto Veltroni e il rinato D’Alema, si può dire (ma col rischio di essere insultati) che al momento gli unici partiti che rappresentano la gente vera, quella che lavora, quella che non arriva alla fine del mese, quella che si riguarda a comprare pane e pasta per i rincari, che vorrebbe un po’ più di moralità nel Paese sono oggi la Lega di Bossi e l’Italia dei Valori di Di Pietro. Tutto il resto è noia politica. Si può dire questo o è disdicevole? Si può dire che siamo ulteriormente stanchi di una Casta intoccabile e inguardabile?


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